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Articolo

LA PESCA DEL CALAMARO IN ESTATE CON L'AUSILIO DELL'ELETTRONICA

di

Davide Serafini

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Calamari d'estate

 

Ma i calamari non si pescano d'inverno? Sì, è vero, la stagione più proficua per la pesca del calamaro è l'inverno, quando è più facile trovarli vicino alla costa o di notte in acque poco profonde mentre depongono le uova. Tuttavia, anche d'estate ci sono i calamari e sono molto ricercati come esca nella pesca in traina per dentici e ricciole.

Trovarli, però, non è facile, ma fortunatamente l'elettronica di bordo ha fatto progressi enormi, rendendo più semplici individuarli, anche a profondità maggiori. Proprio in questo tipo di pesca  Furuno ha sempre fatto la vera differenza. Prima con gli strumenti "monotono" semiprofessionali della serie FCV e ora anche con i Display Multifunzione NavNet TZtouch3, che sfruttano la tecnologia CHIRP quando abbinati a una sonda adatta. 

 

L'habitat, il meteo e l'ora

 

In estate, i calamari non "spariscono" come si potrebbe pensare ma tendono a spostarsi in acque più profonde, sono meno attivi e si trovano in gruppi meno numerosi. È una battuta di  pesca che richiede abilità di avvistamento anche a profondità superiori ai 50 metri e la capacità di posizionare gli artificiali molto vicino ai bersagli individuati. Dove cercarli? Senz'altro l'habitat è di fondamentale importanza, forse l'elemento più importante da valutare quando si inizia una battuta di pesca. I calamari prediligono le zone con un fondale "misto", come rocce e sabbia, o dove il fondo passa da sabbia a ghiaia, ricche di vita marina con piccole alghe o coralli, e soprattutto dove si trovano pesci foraggio di fondo e mezzofondo.  I calamari preferiscono un fondale che degrada dolcemente, non piatto, ma neppure con grandi scogli o gradini, dove sono costantemente attaccati dai grandi predatori. Questo tipo di fondo è facilmente riconoscibile sulle carte nautiche, e sarebbe ideale avere mappe PBG (personal bathymetric generator) generate direttamente dal nostro strumento, combinando dati di posizione e profondità, per avere una definizione ancora maggiore delle zone interessanti.

D'estate, quando i calamari sono rari, dobbiamo anche prestare attenzione alle condizioni meteorologiche e alla maree, poiché sappiamo che i cefalopodi sono più attivi durante l'arrivo di perturbazioni o quando il cielo è coperto. Tuttavia, un fattore importante è l'ora. Come in inverno, i momenti in cui i calamari sono più attivi sono l'alba e il tramonto, benché presenti anche in altri momenti della giornata. Se riusciamo ad andare a pesca molto presto, sarà sicuramente più facile catturarli. Le maree influenzano anche l'attività dei calamari, che spesso sono più attivi durante il cambio di marea e quindi durante i flussi di corrente. Tuttavia, questo dato varia notevolmente a seconda della zona in cui ci troviamo e dei tipi di corrente presenti. Quando si catturano dei calamari, il miglior approccio consiste nel registrare, il giorno, l'ora e la marea in un diario, per poi analizzare quali sono i momenti migliori. In questo compito, i Furuno TZT ci aiutano fornendo la schermata della marea calcolata nel punto di pesca e il waypoint "Fish" su cui possiamo registrare praticamente tutto, incluso il calamaro catturato. 

 

 

Screenshot Display NavNetTZTouch3
Screenshot NavNetTZTouch3
Screenshot Display Multifunzione Navnet TZtouch3

L'ECOSCANDAGLIO E I CALAMARI

 

L'ecoscandaglio è lo strumento che fa davvero la differenza per permetterci di pescare i calamari d'estate. Naturalmente chi ha una grande esperienza dei propri luoghi di pesca può riuscire a pescare anche alla "cieca", ma si tratta di casi eccezionali che si discostano dalla norma. D'estate, per riuscire a catturare i calamari, è necessario prima di tutto vederli e riconoscerli. Negli ecoscandagli Furuno in generale e soprattutto nei Display Multifunzione TZTouch, le migliori impostazioni per individuare i cefalopodi sono quelle manuali.

Gli accorgimenti da fare sono abbastanza semplici: regolare il GAIN e il CLUTTER in modo da avere una colonna d'acqua pulita vicino al fondo, per i i primi 10-15 metri sopra il fondo, in modo da mostrare i target più deboli in modo chiaro. È necessario attivare lo SHIFT per concentrare la visualizzazione dell'ecoscandaglio nei 10-15 metri vicino al fondo, la zona in cui di solito si trovano i cefalopodi. Successivamente, presteremo particolare attenzione ai segnali più deboli, di colore azzurro e giallo, poiché i calamari di solito non sono rappresentati con colori più intensi come l'arancio o il rosso a causa della mancanza di una vescica natatoria, che riflette poco il segnale ultrasonico. 

 

LE SONDE, IL CHIRP E IL MONOTONO 

 

Nella pesca estiva dei calamari le profondità sono generalmente maggiori rispetto all'inverno, il che rende più impegnativo il lavoro del nostro sistema sonda/ecoscandaglio. Per cominciare, la potenza è un elemento da considerare: se pescate entro i 30 metri d'inverno, anche un trasduttore da 600W come il P66 o il B45 è più che sufficiente per individuare i calamari. Tuttavia, se si va oltre i 50 metri, questi potrebbero non essere abbastanza potenti. È preferibile utilizzare un trasduttore come il B260 o il B250, in grado di leggere a maggiore profondità. Nel caso delle sonde CHIRP, la situazione è diversa: un traduttore B150M può individuare facilmente i calamari fino a 60-70 metri di profondità. Naturalmente, un B265LH o un B175M sarebbero ancora migliori.

I calamari mostrano una migliore visibilità a una frequenza che si trova a metà strada tra le basse e le alte frequenze, intorno a 100-110 kHz. Anche se la differenza non è enorme, se il vostro strumento è abbinato a una sonda Medium CHIRP, è preferibile per individuare i calamari. da quest'ultima affermazione si può capire che i calamari sono visibili  sia alle basse che alle alte frequenze. In questo caso, la vera differenza è data dall'ampiezza del cono, che può essere largo o stretto, consentendo di visualizzare l'area direttamente sotto la barca o anche a una certa distanza. È importante ricordare che a profondità maggiori l'ampiezza del cono può raggiungere diversi metri. 

 

IL MARK DEI CALAMARI

 

A differenza dei pesci, il calamaro non ha una vescica natatoria e quindi appare leggermente diverso sullo schermo dell'ecoscandaglio. Innanzitutto, non formerà mai un arco, come il classico "mark a banana" ma, al contrario, un "mark a barretta" verticale o posizionato in modo impreciso. Spesso i calamari possono trovarsi insieme ad altri pesci, il che potrebbe rendere più difficile individuarli. Un metodo per imparare a riconoscerli è pescarne uno, tenerlo vivo e attaccarlo con un piccolo amo sulla coda, quindi calarlo sotto la barca con una canna da pesc e un piombo (a una profondità maggiore rispetto al calamaro) per vedere come viene visualizzato sullo strumento. In questo modo potete sperimentare diverse tarature per ottenere la migliore visualizzazione del calamaro. 

 

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